Fare immersioni subacquee è un’attività distensiva e bellissima.
È vero che la preparazione magari richiede tempo e fatica, pianificazione, ma si tratta di uno sport adatto a chiunque, non più da “rambo” come era qualche decennio fa e come magari qualcuno ancora pensa attualmente.
Immergersi di notte, per fare le foto o semplicemente per osservare la vita sommersa, è stimolante e accattivante per vari motivi, tra i quali:
1. Quando arrivi in spiaggia la sera, una volta scavalcati il tizio con la chitarra che canta e le tipe attorno adoranti, non devi spintonare per raggiungere il bagnasciuga
2. Il mare spesso è più calmo, per cui non passi obbligatoriamente il tempo a raccogliere ricci con le ginocchia mentre ti appresti ad entrare in acqua
3. Una volta sul fondo, lo schema di disposizione dei partecipanti è “a bomba”, per cui ognuno bada a sé e non abbandonerebbe la ricerca del gamberetto xy nemmeno se il suo compagno stesse affogando
4. Quando si scarica la torcia, comprendi finalmente la sensazione che prova un pennino nel momento in cui viene immerso nel calamaio
5. Quando si scarica la torcia, però, ti accorgi anche che tutto brilla attorno grazie al plancton e alla sua bioluminescenza, e ti sembra di stare in un cartone della Pixar
6. Quando il tuo compagno ti punta la torcia in faccia, ti viene il sospetto sia geloso dei suoi ritrovamenti e agisca al fine di non farti vedere animaletti fighissimi che ha scovato, nonostante probabilmente la sua vera intenzione sia di segnalarteli
7. Gli animali che di giorno tendono a stare alla larga dai subacquei, come il pesce civetta della foto, di notte sono meno reattivi e consentono osservazioni e fotografie ravvicinate (evitate di “stuprarli”, magari)
8. Certi animali, di giorno introvabili, di notte si mostrano in tutta la loro bellezza, finché il tuo compagno non alza nuvole di sospensione dal fondo in stile eruzione del Krakatoa facendoli sparire
9. Quando esci, c’è sempre un pescatore con l’acquolina alla bocca, pronto a chiederti se hai visto polpi o altre specie da inforchettare, e provi gusto nel dire di aver trovato il deserto dei tartari mentre una murena ti passa in mezzo alle pinne sotto al molo
10. È una figata spaziale
Marco Colombo
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