Dopo un lungo periodo di utilizzo, ho deciso di scrivere le mie impressioni di utilizzo del monitor EIZO CG279X.
Devo ammettere che in precedenza il mio era un monitor a pedali: calibrato poco e male, piccolo, con riflessi e tutto ciò che di peggio si potrebbe immaginare in questo ambito.
Passare al monitor EIZO è stato come saltare da un triciclo sgangherato a una macchina da corsa: non rinnego il mio passato, ma sono grato del presente.
Utilizzando il monitor EIZO CG279X ho immediatamente notato molti vantaggi rispetto a prima, ve li elenco brevemente di seguito.
LE DIMENSIONI CONTANO
Il mio precedente monitor, di piccole dimensioni, mi imponeva spesso di zoomare le pagine di internet con caratteri di testo troppo piccoli; inoltre, la visione delle foto era non dico come da cellulare, ma poco ci mancava. Adesso mi sembra di stare al cinema: guardare le immagini su una sorta di maxischermo è gratificante e mi permette di lavorare sicuramente meglio.
LA VECCHIAIA CHE AVANZA
Fotografando spesso rasoterra per insetti, serpenti e orchidee, o nell’acqua molto fredda di fiumi e laghi, ho in affido un fantastico dolore alla cervicale che torna periodicamente, con giri gratis sulle giostre a moto concentrico e nausea garantita. La postura che adotto sulla scrivania, a metà tra un Gyps fulvus ed un Aegypius monachus (se non sapete cosa siano cercate su Google, d’altronde questa è pur sempre una pagina naturalistica) influisce tantissimo sull’emergere del problema. Con il monitor piccolo, il dovermi sbilanciare e sporgere in avanti per leggere e vedere meglio accentuava la cosa, adesso invece sto bello appoggiato allo schienale, lontano, non affatico la vista e sono solo gli occhi a spaziare su un monitor ben più grande.
REBUS: HA LA PALPEBRA MA NON È UN OCCHIO (11 lettere)
Una cosa che mi ha sempre affascinato di questi monitor, che guardavo da lontano con timore, è la presenza della palpebra, una scenograficissima struttura in tre segmenti, che si articola come un invertebrato ad avvolgere il monitor, per ripararlo dai raggi di sole che eventualmente entrano dalla finestra. Risolvo io il rebus: MONITOREIZO.
CALIBRATED IS MEJ CHE NO
Altra cosa figa è la sonda per la calibrazione del monitor: lo riavvierei in continuazione solo per vederla operare. Da una fessura nella parte alta scende, con una rotazione di 90°, una sorta di sonda rettangolare, che rileva la luce ambientale e agisce di conseguenza per la calibrazione. Il monitor appare nero e sotto la sonda compaiono a turno rettangoli di vario colore, molto utile! Ovviamente questo accade ad ogni accensione del pc, ma si può fare anche “forzatamente” e maniera più raffinata, con settaggi personalizzati, da apposito menu.
IL BUIO DELLE GROTTE
Quando di notte è buio, in realtà non lo è. Tra le stelle, l’inquinamento luminoso e altre fonti di luce, il nero non è mai un nero puro, pieno. Quel buio lì l’ho trovato solo nelle grotte, dove se spegni la luce lontano dall’ingresso, magari a centinaia di metri dentro la montagna, non capisci più neanche la tua posizione e dove stiano sopra e sotto, destra e sinistra. Coi neri dei monitor è uguale: prima erano come il buio della notte, ora sono come quelli delle grotte, pieni e puri.
CARATTERISTICHE TECNICHE
- Tipo di pannello: GB-R LED
- Dimensione: 27 pollici
- Risoluzione: 2560 x 1440
- Densità pixel: 109ppi
- Gamma HDR: HLG, PQ curve
- Response Time (Tipico): 13 ms (Grey-to-grey)
Concludendo, un monitor consigliato a tutti i professionisti della fotografia, ai fotoamatori evoluti ma anche a chi ama, semplicemente, guardare le immagini.
Link alle specifiche: https://www.eizo.it/coloredge/cg279x/
Marco Colombo
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